Sport e dieta vegana: un connubio possibile.
22 FEBBRAIO 2018

Sport e alimentazione sono temi strettamente legati tra loro, e sempre più spesso ci sono atleti che per varie ragioni scelgono una dieta vegana.

L’argomento è molto interessante ma ricco di molte controversie  tra noi nutrizionisti.

Anche se personalmente non sono né vegetariano né vegano, non ho alcuna riserva se un mio paziente, anche se atleta, abbraccia questo tipo di alimentazione. Quello che conta è avere sempre le corrette indicazioni per raggiungere gli obiettivi prefissati.

Le diete che consiglio sono sempre fortemente alcalinizzanti, quindi ricche in frutta e verdura, perché lo scopo è sempre e comunque quello di mantenere basso il carico acido (PRAL) causato da un uso spesso indiscriminato di carne, formaggi, carboidrati molto raffinati e latte.

Se la dieta è ben bilanciata e se lo sportivo è seguito da un biologo o da un medico nutrizionista (non da un preparatore atletico o da fantomatici e improbabili “nutrizionisti” presi dal web), si possono superare tutti quei preconcetti, spesso sbagliati, nei confronti di chi fa uso esclusivo di prodotti di origine vegetale.

Le proteine, fondamentali per la costruzione dei muscoli, vanno inserite prendendole prevalentemente dai legumi e i cereali, dalla frutta e dalla verdura oltre che da noci, mandorle, frutta secca in genere e semi oleosi.

Frutta e verdura sono un’ottima fonte di proteine e di carboidrati immediatamente biodisponibili e digeribili. Inoltre la presenza di fibre, sali minerali e oligoelementi permette di mantenere bassa l’acidità e quindi lo stato infiammatorio sistemico.

Uno dei problemi che spesso noi nutrizionisti rileviamo nello sportivo e che, attraverso un test bioimpedenziometrico (Test BIA) riusciamo a quantificare, è lo stato infiammatorio sistemico determinato dalle scorie acide dovute al metabolismo muscolare anaerobio e ad una alimentazione tendenzialmente acida.

L’accumulo di queste scorie fa sì che nel medio e lungo termine l’atleta possa accusare dolori muscolari, muscolo-tendinei e articolari al punto da generare un serio rischio di contrarre lesioni organiche o di natura metabolica.

La dieta vegana alcalina potrebbe essere, per coloro che ne fanno uso correttamente, una dieta vincente.

 

Un saluto dal vostro nutrizionista, dr.Paolo Paganelli

 

P.S. Ricordate sempre che gli unici che possono prescrivere diete, qualsiasi esse siano, su accertate condizioni fisiopatologiche sono solo i medici e i biologi nutrizionisti.

Tutte le altre figure professionali non sono autorizzate per legge  (vedi Parere del Consiglio Superiore di Sanità 12 aprile 2011 e succ. mod. in tema di diete). 


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