La ricetta della salute? I prodotti di stagione Bio
18 GENNAIO 2018

Oggi è sempre più difficile recuperare e vivere il rapporto con la natura attraverso il cibo: i prodotti che consumiamo sono troppo spesso solo “qualcosa” che assumiamo per nutrire il nostro corpo, dimenticando lo spirito.
L’atto del mangiare invece è sacro a molte culture e si è sempre relazionato con le stagioni: nei tempi antichi l’uomo si cibava di erbe e frutti che la natura metteva a disposizione nei vari periodi dell’anno. Li raccoglieva maturi, pronti per essere consumati e quando erano in abbondanza realizzava conserve o marmellate.
Consumare frutta e verdura di stagione significa nutrirsi con prodotti freschi, saporiti, colorati, ricchi di sostanze benefiche. Significa soprattutto mangiare salutare perché il prodotto non ha subito forzature con aggiunta di prodotti chimici e ormoni, che inevitabilmente, passano nel nostro organismo attraverso il cibo ingerito. Anche i prodotti che arrivano da altri continenti sono trattati con sostanze chimiche per renderli resistenti ai lunghi viaggi e allo stoccaggio nelle celle frigorifere. 
Seguire le stagionalità invece ci consente di diversificare le caratteristiche nutrizionali che arricchiscono il nostro organismo di sostanze preziose, durante tutto l’anno. Diversi ricercatori sono oggi propensi a credere che alla base di molti disturbi alimentari ci stia proprio un uso indiscriminato di alimenti fuori stagione.
Non dobbiamo dimenticare un altro motivo che rende poco convenienti i prodotti fuori stagione: sono più costosi (la loro produzione genera costi maggiori inevitabilmente inclusi nel prezzo finale). Scegliere frutta e verdura di stagione, addirittura del mese in corso, fa bene quindi anche al portafoglio.
La scelta migliore dovrebbe poi ricadere sui prodotti stagionali biologici perché privi delle sostanze chimiche e degli additivi utilizzati nell’agricoltura intensiva. Anche quelli non bio, tuttavia, se di stagione, subiscono meno trattamenti chimici rispetto alle piante “costrette” a crescere in periodi diversi dalla loro normale stagione.
Alcuni esempi? I peperoni, i pomodori, le zucchine consumati in inverno hanno un costo ambientale elevatissimo: richiedono grandi serre riscaldate e illuminate che consumano molta energia spesso proveniente dai combustibili fossili come il petrolio. 
La produzione di ortaggi fuori stagione è molto inquinante e non fa bene all’ambiente, già messo a dura prova dal riscaldamento globale e altre forme di contaminazione.
Detto questo vorrei anche ricordare che l’inverno è il periodo più adatto per consumare la frutta secca perché il nostro corpo ha più bisogno di calore ed energia rispetto alle altre stagioni. Quindi via libera a noci, nocciole e mandorle che sono ricchissime di sali minerali, vitamine, proteine fibre, acido folico, beta carotene, sostanze antiossidanti oli vegetali: non resta che approfittarne per fare il pieno di vitalità soprattutto biologica.

Un saluto dal vostro Biologo Nutrizionista Dr. Paolo Paganelli 


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