Bambini e Carnevale: a che età la prima frittella?
4 FEBBRAIO 2019

A Carnevale ogni scherzo vale, ma vale anche ogni frittella? Se questa è stata preparata dalla nonna con le sue mani e con gli ingredienti tradizionali, di certo non potrà far male. Carnevale è infatti uno di quei momenti dell’anno adatti a recuperare antiche tradizioni e concedersi il piacere di un dolce tipico che conquista a grandi e piccini.

Le frittelle tipiche di questo periodo nascono probabilmente a Venezia intorno al XIII sec. ma solo dal XVI diventano un dolce carnevalesco. Le frittelle originali veneziane sono diverse da quelle preparate nelle altre regioni italiane: sono morbide palline di pastella con uvetta e pinoli oppure alle mele, ma sempre rigorosamente coperte con zucchero a velo. Originariamente venivano prodotte solo dai “fritoleri”, che nel ‘600 arrivarono a costituire una vera e propria associazione, dando vita alla figura ufficiale del “cuoco di frittelle”. 

Senza entrare in merito alla ricetta, che varia da regione e regione, la preparazione delle frittelle prevede sostanzialmente l’uso di farina, zucchero, lievito di birra, uova, latte e poi diversi tipi di farcitura come pinoli, uvetta, cannella, scorza di limone e nella ricetta veneziana anche del rum. È proprio la presenza del rum nella ricetta originale veneziana che potrebbe non essere gradito e sconsigliato ai più piccini.

Come nutrizionista non posso sorvolare sul fatto che le frittelle sono, appunto, fritte nell’olio e che la frittura è una modalità di cottura sconsigliata da tutti gli esperti poiché gli alimenti tendono ad assorbire, con una serie di implicazioni, sostanze nocive. Eppure il comune denominatore dei dolci carnevaleschi è proprio il metodo di cottura: frittelle ripiene, chiacchiere, zeppole, castagnole, bugie… Tutti dolci che fanno gola a grandi e piccini.

Personalmente non demonizzo il fritto e quindi neppure le frittellepurché siano preparate nel modo corretto e non si ecceda con la frequenza o la quantità.

Una volta raggiunto il traguardo del primo anno di vita, teoricamente, i bambini, entrano in una fase in cui l’alimentazione diventa gradualmente sempre più simile a quella degli adulti.  Già a partire dai 6 mesi d’età, quando l’apporto nutritivo fornito dal latte materno (o artificiale) potrebbe non essere più sufficiente, nella dieta dei neonati vengono inseriti degli alimenti integrativi che da un lato soddisfano il nuovo fabbisogno nutritivo, e dall’altro sono importanti perché favoriscono la masticazione e lo sviluppo del linguaggio.  Essendo questo un processo che varia da bambino a bambino e non segue tempi e modalità “standard”, non è possibile identificare il momento perfetto per “la prima frittella”, ma suggerirei comunque non prima dell’anno e mezzo.

Di frittelle se ne possono trovare di ogni genere: fritte o cotte al forno, farcite e non, ma la magia di un dolce come questo, preparato in casa, è una gioia da non perdere per grandi e piccini.
 

Buon appetito e buon Carnevale dal vostro biologo nutrizionista

Dr. Paolo Paganelli 


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