Quanti tipi di cioccolato esistono?
4 OTTOBRE 2019

Esistono molte varietà di cioccolato, tutte gustose e golosissime, ma molto diverse fra loro.
Il mondo del cioccolato è davvero immenso, come il piacere che proviamo quando si scioglie in bocca.
Ma quali sono le differenze, in termini qualitativi e nutrizionali, tra le varie tipologie di questo prodotto? 

Il cioccolato fondente è costituito da pasta di cacao nella quantità minima del 45% e burro di cacao, che non deve essere inferiore al 28%, a cui si aggiungono zucchero e talvolta vaniglia e lecitina. Siccome ogni palato ha le sue esigenze, per i veri intenditori c’è anche il cioccolato extra fondente, in cui la percentuale di cacao minima raggiunge il 75%. 
Si trova in commercio anche il cioccolato extra amaro, in cui la percentuale di cacao va dal’85 al 90%. Questa è senza dubbio l’espressione più pura del cioccolato.

Ma se il cioccolato extra fondente o extra amaro è per intenditori, per i golosi il più amato è il cioccolato al latte: è un prodotto dal gusto più dolce, e in genere quello più apprezzato dai bambini e da chi non ama il sapore amaro del cacao puro.
Viene spesso utilizzato in cucina, nella preparazione di salse dolci e di torte. 
Rispetto al cioccolato fondente, questa tipologia è anche molto più calorica.
Il prodotto si ottiene aggiungendo un poco di latte durante la lavorazione, e deve contenere una quantità di cacao non inferiore al 25%, mentre il latte si attesta intorno 12%, con una percentuale di grassi del 3.7% .
Per correggere il sapore o per renderlo ancora più dolce e persistente si aggiunge spesso vaniglia e la bontà del prodotto dipende dalla qualità delle materie prime utilizzate e dal processo di lavorazione.

Ma le diverse tipologie di cioccolato non finiscono qui.
Molto amato, specie  fra i bambini è il cioccolato bianco. Non si tratta in realtà di un vero cioccolato, ma un derivato della lavorazione del cioccolato stesso.
Creato in Svizzera dopo la prima guerra mondiale, il cioccolato bianco contiene burro di cacao, zucchero e derivati del latte: a differenza di altre tipologie di cioccolato, ha un colore biancastro o tendente al giallo. Si ottiene unendo al latte il 20% di burro di cacao e il 55% di saccarosio.
Non è un cioccolato di alta qualità o di grande fattura, ma una semplice golosità, che in genere viene usata per la decorazione o preparazione di dolci o torte.
Il cioccolato bianco non contiene sostanze nervine come quello al latte e fondente, pertanto può essere assunto anche dalle persone che non possono assumere caffeina.
È un prodotto molto calorico e ricco di grassi e per la presenza di grandi quantità di zucchero non è certo ideale per chi ha problemi di glicemia.
Sono presenti in buona quantità calcio, vitamina A e vitamina B2.

Un nuovo tipo di cioccolato, meno noto ma altrettanto buono, che sta prendendo molto piede nel mercato, è il cioccolato rosa, che prende il colore da un tipo di fava di cacao. Meno dolce del cioccolato al latte, ha un retrogusto leggermente acidulo.

Dall’unione tra il cioccolato e le nocciole nasce poi il gianduia, un’invenzione tutta italica che risale alla metà del’800. Da qui il gianduiotto, famoso per essere fato con le nocciole delle Langhe, che devono rappresentarne almeno il 40%.

Abbiamo parlato di cioccolato e delle sue caratteristiche organolettiche ma non di quanto cioccolato possiamo consumare e delle sue qualità benefiche.

È vero, come sembrano suggerire recenti studi, che il cioccolato fa bene alla salute?
Certo! Il cioccolato aumenta il tono dell’umore, grazie alla presenza di sostanze che stimolano la produzione di serotonina, ma fa bene anche al cuore, e non solo perché mangiare cioccolato rende felici, ma perché è ricco di sostanze antinfiammatorie capaci di contrastare la presenza di radicali liberi.
Sempre secondo alcuni ricercatori, il cioccolato aiuta la memoria, la concentrazione e combatte lo stress. Concentrazione e stress, infatti, non vanno molto d’accordo: uno è l’antitesi dell’altro. Il vero nemico dello stress è il cortisolo, e un buon cioccolatino sembra controllarlo adeguatamente. 

Allora quanto ne possiamo mangiare?
La risposta non è facile perché dipende dalle caratteristiche e dalla costituzione del soggetto che lo consuma.
Se ci sono problemi di diabete, di sindrome metabolica o di sovrappeso, è consigliabile fare molta attenzione e possibilmente evitare il cioccolato, così come tutti i dolci.
Se invece non abbiamo problemi di questo tipo, si può aprire la giornata o chiudere un pranzo con un quadratino di cioccolato, che può essere consumato in piccole quantità anche a merenda.
Un quadrato di cioccolato fondente al 90% è ottimo anche la sera per coccolarsi un po’.

Vi auguro una dolcissima degustazione. Senza esagerare.

Dott. Paolo Paganelli


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