Bevande benefiche: cosa sono e come utilizzarle
12 NOVEMBRE 2020
Con i primi freddi inizia una delle mie stagioni preferite: quella del bollitore sopra la stufa!! L’acqua calda può trasformarsi e diventare un tè, una tisana, un infuso.
Le origini di questo tipo di pratica sono legate più alle loro proprietà benefiche che al senso della convivialità o del famoso tè inglese delle 17. L’abitudine di consumare bevande calde addizionate con particolari erbe o parti di piante è antica e le leggende raccontate intorno all’origine di questa usanza hanno del magico, tanto da essere ancora oggi un appuntamento ormai comune, quasi un rito.
I tipi di tè, tisane, infusi, decotti in commercio sono tantissimi, e questo non aiuta a capire le differenze tra le varie tipologie. Prima importante considerazione da fare è che, quando ci troviamo davanti ad una bevanda benefica utilizzata per somministrare i principi attivi di piante dalle doti conosciute, siamo in presenza di una tisana. Per cui tutte le bevande prima citate, dal tè al decotto, sono in realtà tipi di tisane.

La seconda considerazione da farsi è sulla differenza tra infusi e decotti:
  • Con il termine infuso si fa riferimento ad un mix di parti morbide di piante, come fiori e foglie, che proprio per queste caratteristiche esprimono i loro benefici tramite infusione. Ne sono un esempio i vari tipi di tè, la camomilla, gli infusi alle erbe o alla cannella. Importante accortezza quando si prepara un infuso è quella di evitare di portare ad ebollizione l’acqua, che come si dice in gergo deve sorridere (circa 95°C) e non bollire. Questo perché le temperature elevate possono attenuare, ed incerti casi annullare, le caratteristiche benefiche dell’infuso stesso. Anche i tempi di infusione sono molto importanti: mediamente il composto deve essere lasciato riposare per almeno 10 minuti. 
     
  • I decotti sono caratterizzati dalle parti più dure e resistenti della pianta, come i rametti, le bacche, le radici o la corteccia. In questi termini gli ingredienti vengono messi a bollire assieme all’acqua stessa, di modo che questo tipo di “cottura” permetta di rilasciare tutte le loro proprietà benefiche. I tempi di ebollizione variano a seconda del composto.

In entrambi i casi, è sempre bene utilizzare come acqua quella di bottiglia, in quanto quella del rubinetto tende ad essere ricca in calcare, sostanza che può interferire con le proprietà benefiche della bevanda.
In questi termini, quindi, l’utilizzo di infusi o decotti diventa una vera e propria abitudine di benessere, ma attenti alle dosi. Non è, infatti, consigliabile utilizzarne grandi quantità nella giornata, ad esempio in sostituzione dell’acqua, a meno che non sia stato consigliato da un esperto. 
Va positivo l’utilizzo di particolari tisane in periodi dell’anno che le richiedono, come nei cambi di stagione ad aiuto del fegato (carciofo, cardo mariano e tarassaco il mix più efficacie), nei periodi caldi per drenare il corpo (betulla ,ortica) o in aiuto del sistema immunitario (echinacea, zenzero). È positivo anche l’utilizzo quotidiano di erbe con potenziale tonico (menta, ginkgo biloba, ginseng) nella prima parte della giornata o rilassante prima di andare a letto (camomilla o valeriana).
È generalmente sconsigliata l’aggiunta di dolcificanti, anche naturali, se non parte del mix “curativo”, perché potenzialmente possono modificare le caratteristiche della tisana.
Ultima accortezza: alcune piante, ad esempio l’iperico o il pompelmo, possono interferire con terapie farmacologiche, quindi è bene consultare un esperto (il medico o un erborista di fiducia) se utilizzate particolari farmaci.
È comunque indubbio che un buon tè caldo nei freddi pomeriggi autunnali e invernali, accompagnato da 1 o 2 biscotti integrali, può essere un vero toccasana per il copro e la mente. 

 

La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin


CONDIVIDI
Filodiretto Punti Vendita