Imparare a nutrirsi seguendo la stagionalità
15 NOVEMBRE 2021

Se vogliamo portare in tavola la salute il rispetto della stagionalità deve essere una priorità. E chi meglio di frutta e verdura rappresentano il passare ciclico delle stagioni?

Ricordiamoci che non mangiamo solo per piacere o per riempire la pancia, ma il cibo ci serve per nutrirci, ovvero per permettere al corpo di avere a diposizione tutte le sostanze utili a vivere.

Mangiare di stagione vuol dire dare al corpo i giusti bisogni nei giusti momenti, perché la natura ci offre sempre gli strumenti corretti. Seguire il naturale ciclo delle stagioni a tavola offre l’opportunità ai vari sistemi che compongono il nostro corpo di essere preparati per affrontare ciò che la stagione stessa comporta.

Analizziamo le varie stagioni per capire, nella pratica, di cosa stiamo parlando!

Rimarrete piacevolmente stupiti:

AUTUNNO

in questa stagione inizia il clima più freddo, ed è proprio per questo che la natura ci offre cibi più nutrienti ricchi di carboidrati e proteine come le mele, le pere, i cachi, le castagne e le patate. In più la presenza di frutta secca arricchisce di acidi grassi essenziali i nostri piatti.

INVERNO

questa stagione è sicuramente la più difficile da superare per il nostro sistema immunitario, ed ecco maturare alimenti ricchissimi di vitamina C, alleata delle nostre difese, come kiwi, cavoli, cavolfiori, bietole, spinaci, arance.

PRIMAVERA

tra fine marzo e giugno la priorità sembra quella di depurare e drenare le tossine accumulate durante l’inverno, proprietà per eccellenza di carciofi, asparagi, ravanelli, asparagi, finocchi e fragole.

ESTATE

in questa stagione dove il caldo predomina, il rischio è quello di trovarsi disidratati, proprio perché le temperature aumentano e con esse anche la sudorazione. Per questo ci vengono in aiuto alimenti ricchi di acqua e sali minerali come angurie, meloni, pomodori, cetrioli, zucchine. In più possiamo contare di cibi alleati nel proteggerci dai raggi solari, perché ricchi di carotenoidi, come carote, albicocca, peperoni, melone, anguria.

 

Ma mangiare secondo stagione non aiuta solo ad avere i giusti macro e micronutrienti nei vari periodi dell’anno, ma ci permette anche di fare scelte alimentari da consumatori attenti e consapevoli.

I prodotti di stagione, infatti, sono spesso a Km0, perché i produttori locali solitamente fanno della stagionalità la loro arma vincente. Il prodotto a Km0 è caratterizzato dalla ricchezza in vitamine e minerali, perché non necessita particolari metodi di conservazione e trasporto. Inoltre la stagionalità limita drasticamente l’utilizzo di sostanze chimiche nella coltivazione, in quanto si sfruttano le caratteristiche dei vegetali tipici del periodo che ben sopportano le temperature rigide e la siccità o il freddo e l’umidità.

Anche il gusto ne guadagna se mangiamo secondo stagione, ad esempio i pomodori a dicembre hanno un spore ben diversi da quelli mangiati in piena estate.

Ultima nota, ma non meno importante, la stagionalità ha costi meno elevati, proprio perché le caratteristiche che abbiamo precedentemente elencato permettono costi di coltivazione, trasporto e distribuzione decisamente contenuti.

Ricordiamoci in primis che l’alimentazione è un atteggiamento, non solo un mix di ingredienti che compongono un piatto. Bisogna educare al cibo, attraverso l’osservazione della natura tutto è più chiaro e diventa addirittura scontato. Proponiamo ai bambini in questo periodo la mela o la pera, non ad esempio le fragole. Capisco che non sia facile, perché ci sono dei gusti che ci piacciono e siamo portati a ricercare tutto l’anno ma, soprattutto i più piccoli, devono imparare il ciclo vitale di ciò che gli viene proposto, così da renderli consumatori di domani con strumenti efficaci e utili.

 

La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin


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