L’Italia è sicuramente famosa ed apprezzata per le molteplici varietà di vini che offre, ma negli ultimi anni trova sempre più consenso il consumo di birra e la sua produzione in birrifici artigianali, tanto da apprezzarne sempre di più le varie tipologie.
Pur essendo una bevanda alcolica, da consumarsi con moderazione ed in modo responsabile, la birra nasconde una storia antica e caratteristiche nutrizionali veramente interessanti.
Ma di che caratteristiche nutrizionali stiamo parlando? E soprattutto, la birra fa ingrassare?
Io direi che più che far ingrassare il consumo di birra può provocare fastidiosi gonfiori, soprattutto a livello gastrointestinale, perché ricca di lieviti. Ma se andiamo ad analizzarne le Kcal, in realtà 100 ml di birra a basso grado alcolico contengono 30 Kcal (le doppio malto 60), e le calorie aumentano all’aumento del tasso alcolemico.
Possiamo dire a questo punto che un bicchiere di birra contiene meno calorie delle bevande analcoliche più conosciute o di un semplice succo di frutta.
Altra questione molto discussa: la birra fa male?
Ovviamente come tutti gli alcolici la differenza stà nelle quantità: un massimo di 300/400 ml al giorno possono addirittura considerarsi benefiche. Ma di quali benefici stiamo parlando?
Nella birra troviamo tante sostanze che apportano molti vantaggi nel nostro corpo, come:
Se la birra in questione è artigianale è sicuramente una scelta nutrizionale più adatta, perché in questo caso si vanno a mantenere inalterate per più tempo le proprietà descritte.
In certi casi è però sconsigliato il suo consumo, come in gravidanza, in allattamento o per chi ha problemi gastrointestinali ed epatici.
Ma la birra racconta anche una storia, direi molto interessante e antica.
Sono infatti datati ben 5000 anni i primi reperti storici Sumerici con riferimenti alla produzione ed al consumo di birra, ed è confermato che 4500 anni fa il suo uso era un simbolo sacro tipico nelle celebrazioni funebri per commemorare i defunti e nelle offerte agli dei.
Lo “Zytum” nell’antico Egitto, una birra forte dal sapore di luppolo, era la bevanda nazionale. Tanto era la sua importanza da essere considerato sia un alimento che una medicina, e anche i bambini venivano iniziati al suo consumo.
Ma è nei Monasteri che, durante il Medioevo, la birra fa il suo vero salto di qualità che la porterà ad essere apprezzata fino ai giorni nostri. Vengono eliminate infatti tutte quelle “impurità” come erbe, corteccia, o spezie per farla diventare il mix di acqua, malto e luppolo che oggi conosciamo.
La “ricetta” della birra è talmente preziosa che in Germania, dal 1516, vige il Reinheitsgebot, ovvero l’editto sulla purezza, che stabilisce per legge che la birra può essere prodotta solo con malto, acqua e luppolo.
Insomma un mix antico, dal sapore sacro, che se consumato nelle giuste dosi sprigiona benefici unici.
La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin