Per 8 barattolini
1 kg di radicchio di Treviso
4 mele (circa 500 g)
2 cipolle rosse
4 cucchiai di olio extra vergine di oliva
200 ml di vino rosso
150 ml di aceto di vino rosso
1 cucchiaino di pepe nero, in polvere
½ cucchiaino di peperoncino
2 chiodi di garofano
100 g di uvetta, ammollata e strizzata
50 g di pinoli
600 g di zucchero
per 8 barattolini
facile
1 h e 30 minuti
Con le feste che si avvicinano è buona pratica tenere in dispensa qualche barattolo da regalare, per non farsi trovare impreparati da ospiti improvvisi o da inviti all’ultimo minuto per le cene degli auguri. Questa composta di radicchio di Treviso e mele si abbina a formaggi freschi e più stagionati, diventando un passe-partout delle feste.
Tagliate il radicchio in striscioline sottili e poi a pezzettini. Raccoglietelo in una pentola con la cipolla tritata e le mele, sbucciate e tagliate a cubettini. Versate l’olio in pentola, mescolate e fate cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti, finché il radicchio non è appassito.
A questo punto versate il vino rosso e l’aceto di vino rosso, il pepe nero tritato, il peperoncino e i chiodi di garofano pestati in un mortaio.
Quando l’aceto e il vino si sono ritirati aggiungete anche l’uvetta, i pinoli e infine lo zucchero.
Mescolate per far sciogliere lo zucchero, poi proseguite la cottura a fuoco basso per 35-40 minuti, o finché la composta di radicchio non sarà abbastanza soda. Potete fare la prova del piattino per verificare che sia pronta: tenete un piattino in congelatore e quando è il momento di testare la confettura versatene un cucchiaio sul piattino. Se la confettura si rapprende subito e non scorre via inclinando il piatto, è pronta.
Versate con attenzione la confettura in otto barattolini precedentemente sterilizzati.
Potete conservarla in frigo per qualche settimana se intendete usarla subito, altrimenti potete bollire i barattoli ben chiusi in una pentola di acqua per 30 minuti e lasciarli freddare lì: si formerà il sottovuoto e potrete conservare la composta di mele e radicchio in dispensa per qualche mese, o fino all’anno successivo.
Ricetta di Giulia Scarpaleggia.