Autunno: cadono le foglie e cadono anche i capelli. Nell’immaginario collettivo c’è sempre stata quest’idea che in autunno fosse normale perdere i capelli e c’è qualcosa di vero in quello che si racconta. Gli animali, per esempio, perdono il pelo estivo per rivestirsi di una pelliccia invernale più fitta e calda.
Nel caso dell’uomo, è normale che i capelli periodicamente cadano per consentire un ricambio, ma è anche chiaro che questo fenomeno deve essere mantenuto in certi limiti, altrimenti dobbiamo sospettare un problema di calvizie.
Fisiologicamente,
un capello cade quando il follicolo ha iniziato a produrne uno nuovo; si perdono mediamente
dai 50/80 capelli ogni giorno ed in autunno si passa a 100/170 e anche di più.
La ricerca in ambito tricologico ha evidenziato che che nello stesso individuo la caduta autunnale non è sempre uguale ma varia, in più o in meno, in relazione alle mutate condizioni ambientali.
Innanzitutto, i capelli cadono per effetto del
danno solare che si è ricevuto durante l’estate: l'esposizione ai raggi ultravioletti, nella maggior parte degli individui, porta i bulbi piliferi in fase detta di telogen, la fase di caduta.
Inoltre, il capello è sincronizzato con
le variazioni stagionali: in primavera ne crescono di più per proteggere meglio la cute della testa durante l'estate, in autunno in preparazione a un periodo di ridotta insolazione.
Recenti studi hanno dimostrato che non solo il sonno ha una relazione con la
melatonina ma anche i capelli. Questa sostanza, prodotta dal nostro organismo, sarebbe in grado di preservarne la caduta: funziona come orologio biologico, e aiuterebbe l'organismo ad adattarsi ai cambiamenti stagionali regolandone la crescita.
Un regime alimentare vario ci può aiutare a contenere nei limiti questo fenomeno: un corretto apporto di proteine, vitamine e sali minerali mantiene la nostra chioma in salute.
Tra i prodotti consigliati da noi nutrizionisti ci sono
uova e pesce, oltre che gli onnipresenti
legumi (fagioli, ceci, lenticchie), ricchi di zinco e di selenio.
Potrete poi inserire nella vostra dieta frutta secca e semi oleaginosi come
mandorle,
anacardi,
noci del Brasile,
semi di girasole,
semi di zucca e pinoli.
Nella stagione autunnale sarebbe bene aumentare anche l'introito di
ferro, che è possibile ricavare dalle
proteine animali (carne e pesce), ma anche dai
legumi.
Un ruolo decisivo lo svolge anche la
vitamina B5 (o acido pantotenico), contenuta nel lievito di birra, nei semi di sesamo e di girasole, nelle uova e nei cereali integrali.
Non dimentichiamo anche la
vitamina B6 (piridossina), reperibile nel germe di grano, nel fegato, nel latte e nel pesce, in compagnia della
B8 (biotina), abbondante nel tuorlo d'uovo e nelle proteine animali.
Per finire,
gli omega 3: importanti antiossidanti che potrete trovare nel
pesce e nei
crostacei.
Sorridiamo all'autunno: ce n’è davvero per tutti i gusti. Questa volta le mani nei capelli possiamo metterle con tranquillità senza l'ansia di trovarceli tra le dita.
Un caro saluto a tutti dal vostro biologo nutrizionista
Dr. Paolo Paganelli.