Il carciofo (Cynara scolymus) è una pianta arborea perenne utilizzata in cucina fino dall’antichità grazie alle sue proprietà nutritive. Una verdura particolarmente indicata per un’alimentazione sana che ci aiuta a prevenire problemi di salute. Questo ortaggio è ricco di acqua, proteine, carboidrati, fibre, vitamine A, B, C, E, K, J, e sali minerali come Calcio, Magnesio, Ferro e Potassio. È inoltre un ottimo alleato per chi segue una dieta ipocalorica poiché contiene pochi grassi e pochi zuccheri.
Il carciofo è un amico della nostra pelle e della vista. Ha gradi proprietà antiossidanti contro i radicali liberi e l’invecchiamento cellulare, ottimo per combattere la pressione alta, per prevenire l’osteoporosi e per problemi di stitichezza.
Tutti i benefici racchiusi in questa piccola verdura sono dovuti alla “cinarina”, polifenolo derivato dall’acido caffeico, che gli conferisce grandi nutrienti e quel suo tipico gusto amarognolo. Questi molteplici benefici vengono mantenuti in grande quantità solo se consumati crudi o poco cotti.
Il carciofo è una pianta che può arrivare a misurare anche un metro e mezzo di altezza. Le sue foglie, così chiamate comunemente, sono in realtà dette “brattee”, e crescono una sopra all’altra per proteggere i fiori interni. La parte commestibile è proprio formata dai fiori e alle brattee più interne e tenere.
Si dividono in 3 grandi famiglie: carciofi violetti, romaneschi e spinosi. I carciofi vengono tipicamente coltivati in due periodi dell’anno: violetti e romaneschi in primavera, spinosi nel periodo autunnale.
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Carciofo violetta
Viene coltivato in primavera e, rispetto al romanesco, ha dimensioni più ridotte. L’elemento che lo caratterizza è la forma allungata e il colore violaceo acceso. Le sue brattee o foglie non hanno spine. È perfetto se cucinato in padella dorandolo o friggendolo, ma è una delle tipologie più versatili in cucina.
Carciofo violetto di Sant’Erasmo
Una varietà dei carciofi violetto, tipica della regione Veneto, più precisamente dell’isola di Sant’Erasmo di Venezia. È un carciofo primaverile con caratteristiche simili al violetto ma dal colore meno intenso e una forma un pochino più allungata.
Carciofo Romanesco detto anche Mammola
Tipico delle campagne laziali, veniva consumato sin dai tempi dei Romani e ancora prima degli Etruschi. È il carciofo dalle grandi dimensioni rotonde e senza spine, di colore verde con striature violacee. È l’ingrediente principale della cucina giudaico-romanesca.
Ma come riconosce un carciofo fresco?
Come prepararli?
In generale vi basterà
Attenzione! Per evitare che i carciofi si ossidino e diventino scuri, una volta puliti, immergeteli in acqua e limone.
Come togliere il nero dalle mani? 3 alternative
Importante: pulirsi le mani in tempi brevi o il nero rimarrà per diversi giorni.