Prepararsi alla primavera attraverso l'alimentazione
15 MARZO 2017
Finalmente è arrivata la primavera, con il suo paniere ricco di colori, profumi e sapori.

Con questa stagione però, non arrivano solo le rondini: molti di noi in questo periodo dell'anno, mentre la natura si risveglia dal sonno invernale, sono afflitti da vari disturbi che vanno da un profondo senso di spossatezza a problemi di allergia ai pollini.
Si chiama "mal di primavera" e colpisce circa 2 milioni di italiani. 

Secondo gli esperti, l’arrivo della bella stagione dopo l’inverno aumenta il senso di spossatezza e malessere dei soggetti cosiddetti meteropatici e particolarmente predisposti.
In realtà sono sintomi legati ad una condizione che si associa, talvolta in maniera anche molto veloce, ai cambiamenti climatici di questi ultimi anni.
Infatti, anche se gli inverni sono meno lunghi e freddi, la tendenza è quella di passare bruscamente dal freddo al caldo, talvolta in pochi giorni, generando nel nostro corpo dei veri e propri “corto circuiti” ormonali.

L’organismo fa fatica ad adattarsi a questi bruschi cambiamenti e i sintomi che esprime sono stanchezza, difficoltà di concentrazione, irritabilità, sbalzi di umore e ansia.
Si allungano le giornate e la luce solare va a stimolare tutto l’asse ormonale che ne risente a partire dall’ipotalamo, che è il regolatore del ritmo sonno-veglia, del ritmo della fame e della sete e, più in generale, di tutta la cascata ormonale. Le donne ne sono particolarmente esposte.

In questo caso ci può venire in aiuto l’alimentazione: in primavera abbiamo bisogno di elementi che funzionino da regolatori e stimolatori del nostro metabolismo, come lo yogurt, da consumarsi almeno tre volte alla settimana al mattino a colazione, i legumi, perché contengono ferro, vitamine del gruppo B e proteine, ma anche l’avena, consumata anch'essa colazione, in fiocchi in una bevanda calda. Quest’ultima è, infatti, un regolatore della funzione intestinale ma contiene anche potassio, magnesio e Vit B1, che svolge un’azione fondamentale per la salute delle nostre cellule nervose.

In primavera, i tipici segni di una carenza del complesso vitaminico B, ma più in generale di oligoelementi e di sali minerali, sono la stanchezza, il torpore agli arti e la depressione: allora avanti con i cereali integrali, i semi di arachidi e di girasole, che ne sono ricchi.
In questa stagione non dimentichiamo poi gli spinaci che contengono ferro, consigliati ma non in associazione ai formaggi, che contengono calcio, che a sua volta tende a far perdere il valore nutrizionale di questa verdura. Sarebbe meglio consumarli e condirli con succo di limone che esalta le loro proprietà nutrizionali e migliora la biodisponibilità del ferro in essi contenuto.  
In una dieta bilanciata in questa stagione dell'anno non dovrebbe mai mancare la frutta secca, per l'alto contenuto di Vit del gruppo B, di manganese, di fosforo, di ferro e di  magnesio. E allora al mattino aggiungiamo alla colazione anche noci, mandorle, fichi, prugne secche e datteri, che per il loro potere disintossicante ed alcalinizzante sono eccellenti alimenti. Non dimentichiamo soprattutto, anche in primavera, la frutta e la verdura fresca di stagione.

Con le giornate molto più lunghe, si sente un’esigenza naturale a fare più movimento, ma se il fisico non è ancora pronto ci si sente subito stanchi.
Poi si aggiunge la debolezza lasciata dall’ultimo virus della stagione precedente, oppure dalle allergie primaverili che peggiorano ulteriormente la situazione. Una dieta corretta può aiutare a recuperare le energie più rapidamente e in pieno benessere.

In conclusione, i rimedi utili sono aumentare l'attività fisica, soprattutto all’aria aperta e prediligere un’alimentazione disintossicante ed energizzante. 
Ecco, quindi, riassumendo, i cibi che non devono mancare nella dieta di primavera: yogurt magro, avena, legumi, spinaci, frutta e verdura fresca di stagione, agrumi, noci e mandorle, fichi secchi, miele.


Dott. Paolo Paganelli
 

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