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HALLOWEEN: tra cibo, storia e tradizione

HALLOWEEN: tra cibo, storia e tradizione

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21 OTTOBRE 2021

Alla domanda:” pensa ad una festa tipicamente americana?” In molti d’istinto (io compresa) risponderemmo HALLOWEEN! 
Eppure questa ricorrenza, che gli americani hanno magistralmente fatto propria, non pone le sue radici nel nuovo continente, ma in Irlanda.

Sono infatti i Celti i veri padri di Halloween, che in origine prendeva il nome di Samahain (festa di fine estate).
La società celtica era basata sulla pastorizia, e ogni anno, il 1° novembre, veniva appunto festeggiata la fine dell’estate, che per loro coincideva con la fine dell’anno. La festa di Samahain, infatti, vedeva i pastori tornare dopo mesi di viaggio, pronti per il meritato riposo della stagione fredda. In questo contesto venivano anche onorati i morti, in una celebrazione che univa il sacro alla tradizione. 
Con le conquiste romane, celti e cristiani vennero in contatto e le isole Britanniche subirono l’evangelizzazione, tuttavia la festa di Samahain non venne completamente cancellata, ma prese a poco a poco le caratteristiche della festa che conosciamo ora. 
La parola Halloween, ovvero All Hallows’ Eve, significa infatti Vigilia di tutti i Santi.

Ma come ha fatto questa ricorrenza a viaggiare dal vecchio al nuovo mondo diventando la festa magica e sfarzosa che conosciamo oggi?

Nell’800 l’Irlanda subì una grossa carestia, e furono moltissime le persone che dovettero migrare per cercare fortuna. E come si sa, con i popoli si spostano anche le tradizioni, così da tipica festa celtica, Samahain divenne Halloween, la rapa che i celti incidevano e illuminavano a forma di demone diventò una zucca (era più facile reperire questo ortaggio in America) e gli americani ci misero il loro tocco decisamente eccentrico.

Oggi la magia è tale che le città in America si tingono di arancione, ed è veramente una delizia per gli occhi assaporare quell’atmosfera unica e tipica, che nutre tutti i sensi.
Negli ultimi decenni sembra che Halloween, un po' alla volta, stia tornando a casa, e anche in Europa sono sempre di più le persone che si divertono al grido di “Dolcetto o scherzetto?” in questa notte tra il sacro e il profano.
E come ogni festa che si rispetti, non mancano le tavole imbandite, in questo caso di cibi che ricordano fantasmini, ragni, piccoli Frankenstein, mostri e chi più ne ha più ne metta. 
La tipicità stà più nella forma che nella sostanza, ed è per questo che si sfruttano pietanze che ben si prestano all’occasione in quanto facilmente modellabile come: muffin, biscotti con la pasta di zucchero, la mela candita, Pumpkin Pie. 
Ogni paese poi tende ad adattare le sue tipicità culinarie alla ricorrenza, e così in Italia possiamo trovare spaghetti al pomodoro a forma di mummia, pizzette a forma di ragno o tiramisù con i savoiardi come lapidi che richiamano piccoli cimiteri.

In questa notte terrificante ed eccitante allo stesso momento non c’è regola nutrizionale che tenga, ma solo voglia di evadere dalla normalità di tutti i giorni, prendendo perché no, le sembianze di un personaggio tipico.
Possiamo però, magari nei giorni successivi alla festa, sfruttare quello che è rimasto in maniera intelligente: ad esempio con la polpa della zucca scavata possiamo preparare zuppe, gnocchi, pane alla zucca o ripieni per tortelloni.

Il mio consiglio da Nutrizionista, e non solo, è quello di divertirsi, nutrendosi della festa stessa, anche perché, quando vi ricapita di poter mangiare mostri e insetti dal gusto così appetitoso?

 

La vostra Nutrizionista
Dott.ssa Giulia Martin


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